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Calderaio (vedi callara).
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Caldaia.
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Castagne lessate, bollite. (G. G. Belli son. 462).
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Periodo di riposo della terra che, dopo un lungo periodo di siccità, riceve l’acqua piovana. Per cui lavorarla nel periodo in cui sta temperando, se ne comprometterebbe la fertilità. Parola derivata da caldo (detto in vernacolo «callo») e freddo.
Callafredda (s) photo:
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Eccessiva calura (deriva dalla forma alterata di caldo che a Tarquinia vien detto «callo»).
«Che callaccia!».
Callàccia (s) photo:
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Volgarizzazione dell’eucaliptus.
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È noto il detto «va a Caligutte, a cena con la luna». Posto o luogo lontano favoloso, nominato anche con la intenzione di mascherare il luogo dove si è diretti. Volgarizzazione di Calicut, porto dell’India sulla costa del Malabar. Vi approdò nel 1489 Vasco de Gama.
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L’incontro a valle di due pendii. Il tratto avvallato fra due declivi. Deriva appunto da calare, nel senso di cosa che vien giù dall’alto in basso.
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Grave sonnolenza dovuta al gran caldo estivo. La sinonimia con l’uccello forse deriva dal fatto che la calandra ha un canto monocorde che induce alla sonnolenza.
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Dimostrazione avversa o rimprovero pubblico fatto ad alta voce. Da cagnara.