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Essere. Viene usato nella forma dell’infinito presente o nell’imperativo presente «esse bono». Vedasi la forma latina “es” per “sii” ed “esse” per essere.
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Spesso, consistente. (partecipio passato di ergere per cui ergendo cosa su cosa si può arrivare alla formazione di cosa consistente).
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Albero dell’elce o del leccio.
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Prezzemolo. È in uso nell’arte culinaria la parola «erbette» per significare tutte le erbe aromatiche da usare in cucina. Fra queste, il prezzemolo che ha assunto valore di erba aromatica a sé stante.
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Usasi nel motto «andare a erbanetta» per dire scegliersi un posto su un prato dove l’erba è netta e pulita per fare all’amore.
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Erba calenzuòla, pianta di prato delle euforbiacee dal cui fusto si ricava un lattice che è un potente caustico e vescicante. I giovanetti meno avveduti si lasciano spalmare di quel lattice il glande che diventa gonfio e dolorante, per la sciocca presunzione di farlo ingrossare precocemente. Per cui la parola calenzuòla è divenuta cazzòla.
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Esclamazione che si dice quando si è ripetutamente scocciati. E si pronuncia nel senso di essere lasciati in pace. Deriva dal francese: hèlas! Che vuol dire ohimè, povero me.
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Eccolo là. (Contrario di eccolo qua).
éjjolo (av) photo:

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Ascesso, gonfiore supporato.