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Stare a cazzola, vale a dire inoperoso con le gambe aperte e seduto in terra come gli orientali. Ed in tale posizione gli organi genitali sono pendenti ed inerti.
Oggi me ne sto' a cazzola o a cùjja para.
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Intingolo fatto con sale, pepe ed olio per intingere sedani, finocchi e ravanelli. Ha origine da cacimperio.
Cazzimpéro (s) photo:
![](/public/word/a2/15/158d_4b17.jpg)
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Sta per casseruola.
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Minchione. (derivazione da cazzo che si trova, unito ad aggettivi qualificativi, per soprannominare persone. Comuni cazomatto, cazzobianco, ecc.). Molto usato da G. G. Belli.
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Azione insulsa, priva di necessità o di opportunità. Azione da cazzaccio (vedi cazzaccio).
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volgarizzazione di cavedano, pesce di acqua dolce. Detto in senso figurato di persona melensa, banale o che è tardo d'intelligenza, goffo e lento nei movimenti e nei modi.
Cavènero (s) photo:
![](/public/word/1d/17/1706_1cca.jpg)
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Volgarizzazione di caucciù.
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Cateratta. Tale vocabolo può essere derivato tanto da cateratta tanto da catenare per incatenare, o da catenaria in quanto le cateratte si alzavano e abbassavano per mezzo di catene.
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Volgarizzazione della parola catenaccio. In senso figurato di cosa vecchia e malandata, specie di macchine. Vedi G. G. Belli nel sonetto n. 198.
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Cracchio di catarro. Forse perché è verdastro come un ramarro.