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Cembalo o cosa fuori uso. (usato anche da Boccaccio, Decamerone, 3. giornata, 4. novella).
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Sta per campanella.
Andare in cempanella
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Usasi come attributo nel detto «citrullo campanaro». Il campano, in dialetto, è il cembalo: e chi suonava il cembalo, non doveva essere sicuramente troppo intelligente, almeno nelle bande di paese. Sciocco oltre ogni dire.
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(vedi cémpano) Cembalo fuori uso, rintronato, buono a nulla. Anche in senso figurato.
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Piccolo uccello (forma di aferesi della parola uccelletto). Può significare, anche in senso scherzoso, il membro virile.
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Grande quantità di uccelli, uccellaia. Deriva da celletto che in dialetto significa uccello.
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Legare con vinchio o ginestra le viti alle canne. (dal latino cingo che diviene cingere). La posposizione delle lettere n e g è comune, come piagnere, magnare e spingere.
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Cefalo o muggine, pesce marino commestibile. In senso figurato, membro virile. Oppure persona di poca avvedutezza.
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Cece.
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Di persona quasi cieca, che vede pochissimo. Forma volgare accrescitiva di cieco. Dal latino caecus.