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Colpo di mano sulla chiappa; sculacciata.
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In dialetto è inteso come sgridare, rimproverare, riprendere.
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Dicesi di corvo e più propriamente di gazza ladra ammaestrata. Il nome è di pura origine onomatopeica dal canto dei volatili. Oppure è una derivazione da «cecca» molto in uso in Toscana.
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Uno o più cespugli o arbusti. Detto anche di fungaia. Forma derivata dall’arcaico cespicare.
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Pungolo per i buoi. La parola è stata derivata dal nome cerro, legno col quale viene costruita l’asta del pungolo.
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Stare con i piedi in aria e le mani in terra come i saltimbanchi. Oppure come una quercia con le radici allìinsù. Vedi cerqua.
Far cerquola
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Quercia (trasposizione delle consonanti c e q) con attinenza più spiccata al latino «quercus».
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Cerotto, sparadrappo. Dicesi pure di persona di salute malferma e cagionevole.
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Cestino di vinchi intrecciati per racchiudervi il pesce pescato nel fiume. Etimologia molto incerta: potrebbe derivare da ciriuolo che è una piccola anguilla. Per cui potrebbe significare «canestro per ceriuola». Usasi anche per significare il membro virile, come voce scherzosa riferita ai bambini.
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Cenere. Deformazione dovuto a francesismo dove la cenere è detta «cendre» e dal nome «Cenderelle» vale a dire «Cenerentola».