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Groviera. Proviene da Brienz, città svizzera del cantone di Berna dove si fabbrica questo tipo di formaggio in grandi forme.
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Il brillare di pietre colorate quando sono colpite da fasci di luce. È un incastro fra il verbo brillare e luccicare. È stato usato anche dallo scrittore. E. Patti nel libro «Roma amara e dolce» a pag. 68.
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Vedi berlocco o sberlocco.
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Di donna strappata negli abiti e disordinata. Da sbréndolo.
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Grosso rimprovero, scappataccia, scenata. Da sbraciare che significa millantare, sfoggiare.
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In dialetto vale come cosa che sta per crollare o ruinare. È una trasposizione di significato nel senso che sbarcare vuol dire far cadere le brache. Perciò qualsiasi cosa che cade, trova nel linguaggio popolare la facilità dell’accostamento.
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Straboccare, l’uscir fuori di un liquido da un recipiente o da un sito per eccessiva quantità, con impeto. Riferito anche all’uscita dello sperma per coito o per masturbazione. Da sbottare o sburrare.
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Allentare i tortori che trattengono l’argano su cui i carattieri attorcigliano le funi al fine di assicurare il carico. Mandare all’aria anche in senso figurato. Vedi birello.
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Sta per bisnonno.
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Spilungone. L’alterazione va riferita pure alla parola sbilungo, usata a Tarquinia al posto di bislungo. Vedi bietolone G. G. Belli, nel sonetto n. 1285 usa la forma «sbillongo».