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Prendere una solenne sbornia. Dall’arcaico «inciuscherare che significa appunto avvinazzarsi.
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Provocare; mettere alla prova. Da cimentare.
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Dare addosso ad una persona per afferrarla e coprirla con forza su tutto il corpo. Afferrare per mettere sotto (dalla forma dialettale ciavarro).
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Forma rafforzata di ciancicare.
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Forma rafforzata di ciancicare.
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Incimurrire. Vedi ciamurro.
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Grosso inciampo ed urto col piede in un ostacolo imprevisto. Maggiorativo volgare di inciampo. O trasposizione di ciampicone.
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Inciampare, incepiscare. La parola deriva dall’unione dell’un verbo con l’altro. O è una trasposizione del verbo ciampicare. G. G. Belli, nel sonetto n. 435.
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Mescolar più cose con disordine da non raccapezzarsi più (da cianfrusaglia) e in quelle darsi da fare. Cianfrugliare. G. G. Belli nel sonetto n. 398.
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Spiegazzare, gualcire, cincischiare. Probabile derivazione e volgarizzazione del verbo francese «chiffonner» o del nome «chiffonnage». Oppure da ciaffero, voce plebea ricavata dal verbo ciuffare da cui è poi derivato acciuffare o prendere per forza. Naturalmente, nell’acciuffare, ogni cosa, specie se stoffa, si viene a gualcire. G. G. Belli, nel sonetto 398, usa il nome «ciaffo» per significare cosa confusa, senza ordine, oppure nel senso di abbigliamento ridicolo. E inciaffare ne potrebbe essere benissimo una derivazione.