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Fecondare, proprio del gallo nell’uovo della gallina. In senso figurato dicesi anche di femmina ingravidata. Derivazione da gallàre. G. G. Belli, sonetto n. 442.
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Scontrarsi di faccia con violenza sì da rompersi il naso e le froge (che vengono chiamate in dialetto «froce»). In senso lato, vale per la forma: prendersi di petto, investire, sbattere fortemente contro un ostacolo. G. G. Belli, sonetto n. 150.
Infrociàre (v) photo:
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Sporcare con macchie d’unto e di olio fritto.
Infrittellàre (v) photo:
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Avere un arto o altra parte del corpo in preda ad un formicolio.
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Esclamazione tronca per dire laddove o in dove.
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Render crudo. Proprio dei legumi quando non riescono a cuocere. Da incrudire.
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Bere vino abitualmente con una certa frequenza e quantità. Riferito a beoncello. Più che alterazione di schiccherare, probabile simbiosi fra chicchera e trincare. Il Redi (annotazioni sul ditirambo «Bacco in Toscana») usa la forma «e pel liquore contenuto nella chicchera». Del resto la chicchera poteva essere anche un vaso contenente vino per bere. Da chiccherare a ‘ncriccare il passo è breve.
E pel liquore contenuto nella chicchera
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Dicesi dello gnocco fatto di sola farina di grano, senza patate. Gli gnocchi incotti sono duri e difficoltosi da ingoiare, tanto da esser chiamati pure strozzapreti. Derivazione dalla forma cotto in.
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Accollare, prendere su un peso, soprattutto in senso figurato. Comune il detto «chi te se ‘ncolla?» riferito a persona che non trova modo di sposarsi. Prendersi a carico qualcuno.
Chi te se ‘ncolla?
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Imbattersi inaspettatamente con alcuno: oppure battere o colpire con la testa. Da coccia che può significare scherzosamente anche testa.