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Stoffa di cotone o di altro tessuto di poco valore. Derivazione da Cambrai, città francese che ha dato nome a un tessuto di cotone chiamato cambrì. G. G. Belli usa la forma cambriche nel sonetto n. 1849.
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Grosso cracchio catarroso, specie da persone malate. È alterazione di catarro? Dicesi anche di bove vecchio e malandato. Forse dal latino «camur o camarus» che significa curvo, arcuato nel senso della vecchiezza.
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Colui che vende caldarroste.
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Caldarrosta. (vedi G. G. Belli nel sonetto n. 462).
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Calderaio (vedi callara).
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Caldaia.
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Castagne lessate, bollite. (G. G. Belli son. 462).
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Periodo di riposo della terra che, dopo un lungo periodo di siccità, riceve l’acqua piovana. Per cui lavorarla nel periodo in cui sta temperando, se ne comprometterebbe la fertilità. Parola derivata da caldo (detto in vernacolo «callo») e freddo.
Callafredda (s) photo:
![](/public/word/17/18/17ff_3cff.jpg)
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Eccessiva calura (deriva dalla forma alterata di caldo che a Tarquinia vien detto «callo»).
«Che callaccia!».
Callàccia (s) photo:
![](/public/word/8e/15/1579_bdf8.jpg)
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Volgarizzazione dell’eucaliptus.