-
Siero di latte di pecora dopo la lavorazione del cacio e della ricotta. Dal latino «excocta».
-
Cravatta o corvatta. Usasi nel detto «pigliar un uomo per lo scorvattino» nel senso di minacciarlo e di metterlo davanti alle proprie responsabilità.
-
Vedi carraccio. Luogo dove è scorsa l’acqua piovana che ha lasciato un solco sui fondi rustici e sulle strade bianche. Lasciato perciò incolto perché soggetto all’erosione della pioggia.
-
Strada più corta per arrivare da un posto a un altro: è una abbreviazione arbitraria del participio passato «scorciato». Scorciatoia.
-
Piccolo berretto o cappello rotondo con piccola falda o visiera. Proviene da «còppola».
-
Avere le ossa rotte. Il significato dialettale ha valore onomatopeico.
-
Non andare a genio, non garbare. Forma alterata di sconfacevole. G. G. Belli, nel sonetto n. 1207 usa la forma confinferare.
-
Scombussolare, mettere a soqquadro.
-
Di persona scontenta, sempre pronta alla facezia e alla battuta arguta. Furbo. Vedi cojjonella.
-
Giuoco di ragazzi che consiste nello scivolare dall’alto in bassa su di un piano inclinato. Da scivolo.