-
Paglia per sedie, raccolta dalle piante acquatiche. Deriva probabilmente da garzaia, luogo intricato e di difficile accesso, oppure da sgarza che è un uccello acquatico. Dicesi sgarza anche la garza di cotone per uso sanitario.
-
Chi sgarufa. Vedi sgarufare.
-
Proprio degli animali che, servendosi del muso, mettono a soqquadro ogni cosa. Volgarizzazione di scarduffare. Intromettersi, provocare disordine.
-
Strappo violento e rumoroso di stoffa. Vedi sgarrare.
-
Lacerare, strappare una stoffa con violenza. Usasi anche nel senso di errare o commettere uno sbaglio; oppure nei confronti di chi va al di là della decenza e del convenuto. Dall’arcaico «squarrato». La radice va ricercata nell’antico tedesco «skerran» che significa stracciare. G. G. Belli, sonetto n. 156.
-
Da sgrufare, ossia mettere disordine per la furia di rovistare.
-
Mandar giù nel gozzo o nella gargana avidamente. Vedi gargarozzo.
-
Rovescio di mano in faccia, schiaffone. Forse da gargana o dal prefisso garga che significa gola. Vedi gargarozzo. G. G. Belli, sonetto n. 392, usa gargamella.
Sgargamella (s) photo:
![](/public/word/5c/17/1745_e2fe.jpg)
-
Sgangherare.
-
Pugno forte alla ganascia. Dovrebbe dirsi sganascione.
Sganassòne (s) photo:
![](/public/word/68/17/1751_e2fe.jpg)