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Slabbrare.
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Disgelare, digelare.
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Decentrare, esser fuori centro.
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Dar coppia di calci, specie di cavalli. In senso figurato di donna che muove notevolmente le anche per farsi ammirare e notare.
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Sculacciata, sculaccione. Vedi cularcio.
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Uomo buono a nulla per via dell’ingrossamento della coglia. Vedi scujjare.
Scujjato (s) photo:
![](/public/word/72/15/155d_782b.jpg)
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Colpo pesante o grossa sbornia. Trasposizione di significato del verbo schiccherare. Infatti «vuotar chicchera» vale per ubriacarsi. G.G. Belli, sonetto n. 146, usa la parola «chicchera», per busse. La S è rafforzativa ed onomatopeica.
Vuotar chicchera
Schìcchera (s) photo:
![](/public/word/c4/16/16ae_2c5f.jpg)
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Annoiare fino all’inverosimile, vale a fire fino a far calare la coglia. Dicesi di persona che, avuto uno sventramento in basso, non è capace di fare alcuno sforzo. Vedi cujja.
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Mento secco e assai sporgente a forma di cucchiaio. Dal verbo «scucchiaiare» che ha perso le ultime due sillabe. G. G. Belli, sonetto n. 387. Usato anche da A. Palazzeschi ne «Le sorelle Materassi».
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Masticando dei cibi pieni di terra o di sabbia, si produce rumore sotto i denti. Dal verbo scrocchiare.
Scróciolare (v) photo:
![](/public/word/78/17/1761_dcef.png)