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Ammattupìre (v) – Stordire al punto da diventare quasi ammattito.
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Eufemismo per ammazzare, specie nel detto: «Te possino ammaì» al fine di coprire un’imprecazione e un turpiloquio.
Te possino ammaì
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Trovarsi, per il troppo andare, affannato, sfinito e privo di forze come una lepre che, per essere stata inseguita dai cani lungamente, viene sorpresa per sfinitezza e catturata o uccisa.
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Allettare, stimolare l’appetito della gola; rendersi qualcuno favorevole con lusinghe e promesse. Deformazione di alleccorire e allerconire.
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Anticàjja (s) – Anticaglia.
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Annizzàre (v) – Aizzare. Vedi «nizza».
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Colpo d’aire, andata, specie nell’avvio di un lavoro e nell’altalena.
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Dicesi di terreno facilmente irrigabile.
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Mescolare acqua al vino. Dicesi infatti «vino annacquarito» quello che è stato adulterato con eccessiva acqua. Si dice anche di persona poco assennata o uscito fuori di senno con il detto: «Gli si è innacquarito il cervello».
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Zimbello, uccello da richiamo. Probabile derivazione dal latino «micare» o «nictari» che significano battere, ammiccare, guizzare nel senso che l’uccello da richiamo sbatte le ali e palpita al comando del cacciatore. Anche possibile alterazione di amicale, nel senso cioè che l’animale da zimbello deve rendersi amico dell’uomo che lo ammaestra per uso di caccia. Meno sicura la derivazione da «apicale», dato che l’uccello da richiamo è messo all’apica del balzuolo o di un albero.