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Sgalluzzare, proprio delle ragazze giovanissime che si mettono, eccessivamente movendosi, in mostra.
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Togliere la sgarza dalle seggiole impigliate. Vedi sgarza.
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Paglia per sedie, raccolta dalle piante acquatiche. Deriva probabilmente da garzaia, luogo intricato e di difficile accesso, oppure da sgarza che è un uccello acquatico. Dicesi sgarza anche la garza di cotone per uso sanitario.
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Chi sgarufa. Vedi sgarufare.
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Proprio degli animali che, servendosi del muso, mettono a soqquadro ogni cosa. Volgarizzazione di scarduffare. Intromettersi, provocare disordine.
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Strappo violento e rumoroso di stoffa. Vedi sgarrare.
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Lacerare, strappare una stoffa con violenza. Usasi anche nel senso di errare o commettere uno sbaglio; oppure nei confronti di chi va al di là della decenza e del convenuto. Dall’arcaico «squarrato». La radice va ricercata nell’antico tedesco «skerran» che significa stracciare. G. G. Belli, sonetto n. 156.
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Da sgrufare, ossia mettere disordine per la furia di rovistare.
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Mandar giù nel gozzo o nella gargana avidamente. Vedi gargarozzo.
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Rovescio di mano in faccia, schiaffone. Forse da gargana o dal prefisso garga che significa gola. Vedi gargarozzo. G. G. Belli, sonetto n. 392, usa gargamella.
Sgargamella (s) photo: