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Panno umido usato per mondare dalla cenere il forno. Fruciandolo. In senso figurato di persona di bassa lega o di dubbi costumi. Dal verbo mondare.
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Suonatore virtuoso. Vedi sminfa. Usato da Vincenzo Cardarelli nel capitolo «Fine di una banda» in Villa Tarantola.
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Musichetta di nessun conto, come polka, mazurka o altro ballabile popolare. Origine alquanto incerta.
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Sbirciare. G. G. Belli, sonetto n. 117.
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Passata superficiale di colore che si dà ai capelli per scurirli o colorarli. Forma eufemistica di smerdata.
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Merdaio. Dicesi di uomo o donna che, dopo essersi sposati, sono caduti in un ambiente peggiore del proprio.
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Rovesciamento dell’utero della vacca quando ha partorito un vitello. La parola ha origine da matrice ossia da utero che è l’organo dove ha sede la maternità. La s in inizio di parola vale come rafforzativo.
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Grosso sproposito, errore grossolano, sia nel parlare che nello scrivere. E nell’agire. Da marrone che ha significato anche di errore, sbaglio, granchio.
Smarronàta (s) photo:
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Arretramento della facciata di un palazzo in rapporto alla continuità delle altre, collocate sulla stessa via. L’etimologia potrebbe derivare dalla parola «manco o manca» nel senso cioè che viene a mancare una continuità edilizia e architettonica.
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Dicesi di bambino che ha maggior predilezione per la madre.