volgarizzazione di cavedano, pesce di acqua dolce. Detto in senso figurato di persona melensa, banale o che è tardo d'intelligenza, goffo e lento nei movimenti e nei modi.
Testicoli. In uso nel detto «rompere I zebbedei». Da Zebedeo, personaggio biblico, padre di Giacomo e Giovanni, apostoli di Cristo. Gli stessi apostoli vengono appunto detti Zebedei. G. G. Belli, sonetto n. 73.
Usasi nel detto «stare o mettersi a panzetta» che significa mettersi sdraiato in terra con la pancia all’aria, in ozio; oppure in atteggiamento di riposo dopo eccessivo lavoro. Vedi tripletta.