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Balbettare, essere affetto da balbuzie. Da zagaglia, specie di giavellotto dentato, perciò non liscio. Da ciò può esser derivato tale uso dal fatto che chi balbetta non ha mai un eloquio piano e liscio, ma stentato.
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Persona che è affetta da balbuzie. Vedi Zagajjone. L’origine deve ricercarsi nel personaggio antico Angelo Lavello, detto Tartaglia «ob titubantiam oris», ossia per difetto nel parlare. (P. Giovio). È detto anche in senso dispregiativo.
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Dicesi di persona in specie di bambino e ragazzetto che nel parlare si rendono incomprensibili per troppa velocità o per balbuzie. Vedi frascarella.