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Usasi nelle forme «apputtana» o «apputtanato» per significare una situazione compromessa per la quale non c’è più niente da fare. Vale a dire un addio ad una situazione irreparabile. Infatti la puttana è una donna irreparabilmente perduta.
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Giovane che segue un lavoratore della terra, quasi un apprendista, per completare un lavoro fatto dal capogavetta sommariamente. E che è disposto e capace anche di sostituire temporaneamente chiunque viene a trovarsi nella necessità di lasciare un lavoro fatto in collettività. L’origine è evidente: da colui che va appresso o si appressa ad altri.
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Prendere del liquido da un pozzo o da un recipiente. Dicesi anche per prendere qualche cosa che sta in un mucchio o da una massa di altre cose, come il grano, il denaro, ecc.
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Usasi nel detto «stare o mettersi appoventa»: vale a dire in posizione riparata dal vento, col vento alle spalle. Deriva dalla forma latina «apud venta» o «appo venta» che è forma poetica italiana, ossia sotto vento.
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Attaccarsi alle mammelle, alla poppa per succhiare (da poccia, gergo di poppa, che è quasi forma onomatopeica).
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Salire, montar su, andare ad un piano superiore.
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Appanicàre (v) – Addormentarsi, fare un pisolino. (Alterazione del romanesco «appennicare» (G. G. Belli sonetto n. 280). Derivazione forse dal dio Pan o dall’aggettivo panico. L’ora panica era infatti l’ora più assolata che dà perciò sonnolenza e stanchezza.
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Dicesi di due persone in atto di lottare, quando una è una serrata all’altra, e si ruzzolano in terra per aver l’una dominio sull’altra. Probabile derivazione da appallarsi.
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Luogo da mattare le bestie. Mattatoio (Da ammazzare). ammontinàre (v) – Ammucchiare, far monticelli di chicchessia. Vedi montino. ammorbidire (v) – Ammorbidire. Vedi morvido.
Ammazzatòra (s) photo:
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Salsiccia fatta col fegato di maiale ed altri ingredienti. Derivazione da «ammassare il fegato», raccogliendolo in massa dentro i budelli del porco.
Ammazzafègata photo: