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Scheggia di legno o di altra materia. Da tacca, piccola incisione incavata; per esteso perciò la parte mancante che l’ha prodotta.
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Svolta, svoltata.
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Squagliarsela frettolosamente e furbescamente come fa la volpe.
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Necessità di cosa sufficiente a togliere la voglia; usasi spesso e in senso proprio nei confronti delle donne gravide per evitare, secondo una mentalità popolare, che al neonato possano apparire macchie e ne nei sulla pelle per il desiderio di un alimento non gustato.
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Colpo di mano o pugno che si riceve addosso improvvisamente. È in uso nel gergo pugilistico.
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Di persona giovane frivola e leggera. Da sverza che è una piccola scheggia di legno. Lo sverzino è anche lo spago che si aggiunge all’estremità della frusta; perciò trattasi di cosa leggera e vivace.
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Participio passato di svegliare. Sveglio. Anche forma volgarizzata di svelto.
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Colpo di fucile con cartuccia a veccione, ossia a pallini di piombo grossi come chicchi di vecchia, violento e micidiale. Usasi anche nel senso di superamento o vittoria assoluti, con dispersione completa degli avversari.
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Svagare, pensare ad altro. È riferito a persona che è svagata per troppo innamoramento o per eccessivo interesse al gioco o ad altro.
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Suppurazione.