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Stanza soprastante la stalla per depositarvi fieno. Siccome il fienile veniva effettuato all’aperto, quello al chiuso è divenuto quasi un ipotetico genere femminile: stanza a fienile, perciò fienilessa.
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\Albero del fico. Dall’arcaico finora.
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Usasi nel detto «le gambe mi fanno fichetto» ossia non reggono più. Forse dal motto «far le fiche» ossia fare dei versacci per prendersi burla di qualcuno.
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Fico scuro dalla forma oblunga quasi a cuore.
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Fico brogiotto. Vedi bruciotto.
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Fico grosso, scuro, violaceo. La parola becero è una alterazione di bavero, nome arcaico del castoro, il cui pelo è scuro e violaceo.
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Periodo in cui l’albero del fico fruttifica. Siccome ciò avviene in genere due volte, si parla della prima e della seconda ficatura.
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Lunga canna spaccata in alto e allargata per raccogliere i fichi sull’alto della pianta.
Ficaròla (s photo:
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Grossa fiammata. Oppure eccessivo rossore dovuto a vergogna o a pudore. Dicesi anche di chi arrossisce per essere stato scoperto in atteggiamenti poco corretti. Vedi fiàra.
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Fiamma. Dal latino «afflare» vale a dire soffiare sul fuoco, producendo perciò alte fiamme. G. G. Belli usa il verbo affiarare nel sonetto n. 53.