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Grembiule per cucina. Deriva dalla forma «che para il dinnanzi».
che para il dinnanzi
Parannànza (s) photo:
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Schiaffone oppure brodaglia fitta da dare ai porci. Deriva dalla parola «pappa».
Pappòne (s) photo:
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Schiaffo non troppo forte, in contrasto con pappone. Vedi pappone.
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Fico selvatico maturo, quasi ammosciato. Da pappo che è quel fiocco languinoso che corona i semi di alcune piante. Oppure da pappa, nel senso di molle e tenero. Oppure nel senso di cosa da pappare, cioè da mangiare.
Pappétto (s) photo:
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È riferito a lunga lettera o a lungo scritto. Pure alla carta moneta. Dal francese «papier».
Papiè (s) photo:
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Usato nel detto «stare a paparme» cioè star supino in terra con le braccia distese e le palme rivolte in alto. Può darsi che la parola abbia riferimento all’altra di «appoventa» nel senso che uno supino, sta con le palme volte verso l’alto. E di conseguenza, stare «appo parme» è divenuto nel gergo «a paparme», così come «appoventa» è divenuto «a poventa».
stare a paparme
Papàrme (s) photo:
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Ceffone, colpo dato a mano aperta sul viso o sul collo. Parola di origine onomatopeica.
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Usasi nel detto «stare o mettersi a panzetta» che significa mettersi sdraiato in terra con la pancia all’aria, in ozio; oppure in atteggiamento di riposo dopo eccessivo lavoro. Vedi tripletta.
stare o mettersi a panzetta
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Pane bagnato e condito con olio sale e aceto. Notare l’origine di pane che è costante in queste parole. G. G. Belli, nel sonetto n. 14.
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Pancia.