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Indirizzo:Necropoli di Monterozzi, Tarquinia, Province of Viterbo, Italy -
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Scoperta nel 1959 e dedicata al Soprintendente dell'Etruria meridionale dell'epoca, questa tomba rappresenta meglio di ogni altra il concetto di tomba-casa che, assieme alla pianta piuttosto complessa... moreScoperta nel 1959 e dedicata al Soprintendente dell'Etruria meridionale dell'epoca, questa tomba rappresenta meglio di ogni altra il concetto di tomba-casa che, assieme alla pianta piuttosto complessa, ne costituisce il motivo predominante.
Tutti i vani della tomba - una camera sepolcrale sulla quale si aprono tre celle - hanno il soffitto a doppio spiovente, la più riccamente decorata è la camera principale sulla quale si aprono le tre porte che immettono nelle celle secondarie, poste ad un livello più basso.
Le pitture comprendono sia il tetto a doppio spiovente con il relativo columen che le pareti ed è dominante il motivo a scacchi; sul frontone della parete di fondo è rappresentata una scena di banchetto mentre su quello della parete d'ingresso sono raffigurati due ippocampi dipinti di rosso.
Prende il nome dal proprietario del terreno, scoperta nel 1960, è una camera con soffitto a doppio spiovente e con tre grandi loculi sepolcrali scavati nella parete di fondo e in quelle laterali, seco... morePrende il nome dal proprietario del terreno, scoperta nel 1960, è una camera con soffitto a doppio spiovente e con tre grandi loculi sepolcrali scavati nella parete di fondo e in quelle laterali, secondo uno schema analogo a quello della tomba dei Loculi, al Calvario.
Le pitture, in parte svanite, in parte danneggiate dai clandestini, sono poco leggibili. Sul frontone della parete di fondo era forse dipinta una scena di caccia con figure miniaturistiche. La decorazione delle pareti laterali del sepolcro e delle pareti dei loculi (il cui soffitto è dipinto a scacchiera) consisteva nel consueto banchetto in onore dei defunti, allietato da canti e balli.
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La tomba Bruschi venne scoperta nel 1864 nei terreni della contessa Bruschi Falgari, presso la necropoli del Calvario.
Già all'atto della scoperta l'ipogeo si presentava in pessime condizioni con il... moreLa tomba Bruschi venne scoperta nel 1864 nei terreni della contessa Bruschi Falgari, presso la necropoli del Calvario.
Già all'atto della scoperta l'ipogeo si presentava in pessime condizioni con il tetto crollato già in epoca antica e con le pitture danneggiate gravemente. Comunque la scoperta permise di decifrare numerose iscrizioni e di riprodurre mediante dei disegni tutto ciò che restava del ciclo pittorico. La tomba fu quindi richiusa e se ne perse la memoria fino alla sua fortuita riscoperta nel 1963 quando se ne decise l'asportazione ed il restauro di ciò che restava degli affreschi. La parete superiore della tomba è affrescata con un corteo di magistrati (processus magistratualis) che accompagnano il defunto Vel Apnas nell'aldilà e si incontrano con un altro corteo, con molta probabilità quello degli antenati del morto.
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Questa tomba è stata scoperta nel 1959, poco dopo la morte del poeta tarquiniese Vincenzo Cardarelli ed è stata dedicata alla sua memoria. Si trova nella necropoli di Monterozzi e risale al VI secolo ... moreQuesta tomba è stata scoperta nel 1959, poco dopo la morte del poeta tarquiniese Vincenzo Cardarelli ed è stata dedicata alla sua memoria. Si trova nella necropoli di Monterozzi e risale al VI secolo a.C.
E' costituita da un'unica camera quadrata, con soffitto a doppio spiovente e columen in rilievo;sulle pareti della tomba compaiono numerose figure umane, separate da alberelli con foglie grigio-verdi. Sulla parete di fondo sono dipinti due suonatori, uno di flauto e l'altro forse di cetra mentre ai lati della porta d'ingresso si trovano due figure di atleti di cui sono evidenziate le marcate masse muscolari. Sulla parete laterale di destra , un uomo è impegnato a far roteare il recipiente pieno di vino, mostrando la sua abilità nel kòttabos, un gioco che sembra avesse la funzione di ricavare presagi d'amore; vicino a lui un fanciullo con due recipienti ed a sinistra un danzatore ed un suonatore di cetra. Sulla parete di sinistra della tomba è rappresentata una figura virile coperta da un semplice perizoma che avanza a passo di danza e tiene una coppa nella mano sinistra, la precede un suonatore di flauto verso un gruppo di tre persone tra cui spicca una danzatrice dal delicato profilo e dall'incedere elegante. meno
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Questa tomba, nota per essere appartenuta alla famiglia aristocratica degli Anina, che ebbe per capostipite Larth Anina, si trova a poca distanza dalla necropoli di Monterozzi nella cosiddetta Necropo... moreQuesta tomba, nota per essere appartenuta alla famiglia aristocratica degli Anina, che ebbe per capostipite Larth Anina, si trova a poca distanza dalla necropoli di Monterozzi nella cosiddetta Necropoli Scataglini ed è stata scoperta nel 1967.
E' composta di un'unica grande camera quadrangolare con soffitto piano e grezzo ed ai lati della porta sono dipinte le figure dei due demoni etruschi della morte: Charun, rappresentato con un martello in mano, per infliggere pene alle anime, e Vanth, il principale demone femminile, alato ed a seno nudo, con in mano la torcia per rischiarare il cammino verso gli abissi dell'oltretomba.
Siamo evidentemente al tramonto della civiltà etrusca, quando apparve agli etruschi ormai inarrestabile il declino della loro civiltà ed il sottosuolo di Tarquinia si riempì di figure demoniache sconvolgenti (Fine III secolo a.C.) meno
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Gli 'Auguri erano i sacerdoti addetti alla lettura ed interpretazione della volontà divina attraverso il volo degli uccelli ed altri segni celesti.
Questa tomba, situata nella necropoli di Monterozz... moreGli 'Auguri erano i sacerdoti addetti alla lettura ed interpretazione della volontà divina attraverso il volo degli uccelli ed altri segni celesti.
Questa tomba, situata nella necropoli di Monterozzi e scoperta nel 1878, viene considerata dagli studiosi uno fra i più importanti monumenti della pittura parietale etrusca, e non solo per la bellezza e plasticità dei soggetti dipinti ma soprattutto perchè viene qui documentata quella che è considerata una funzione tipica della religione etrusca, l'interpretazione cioè della volontà degli dèi attraverso la lettura di segni della natura.
La decorazione della tomba è incentrata sulla parete di fondo dove, ai lati della porta dell'Ade, compaiono due figure barbute, gli 'Auguri che appaiono in atteggiamento di commiato. Al centro della parete destra vi sono due lottatori nudi, Teitu e Latithe.
(VI secolo a.C.)
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Piccola camera sepolcrale con soffitto a doppio spiovente, scoperta nel 1874. Il soffitto è dipinto con rosoni e toglie d'edera sul columen e con fiorellini a quattro petali sugli spioventi.
Nel tri... morePiccola camera sepolcrale con soffitto a doppio spiovente, scoperta nel 1874. Il soffitto è dipinto con rosoni e toglie d'edera sul columen e con fiorellini a quattro petali sugli spioventi.
Nel triangolo frontonale della parete di fondo, ai lati della mensola di sostegno del columen, due gruppi di animali in lotta. Sul frontoncino della parete di ingresso tracce di due felini. Il fregio sulle pareti, incorniciato da fasce colorate, rappresenta una scena di danza orgiastica da alcuni collegata ai culti dionisiaci, da cui il nome della tomba, ambientata nel consueto boschetto. I comasti, uomini e donne, danzano e suonano stringendo nelle mani le coppe per il vino. Dall'alto delle pareti pendono corone floreali. La coppia di danzatori dipinta sulla parete di fondo raffigura forse il proprietario della tomba e sua moglie.
Il sepolcro, databile ai decenni finali del VI sec. a.C., è stato probabilmente affrescato da artisti greco-orientali immigrati, cui si deve anche la decorazione delle tombe Cardarelli, Fustigazione e Morto.
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Questa tomba, risalente al III-II secolo a.c., testimonia, come le altre del medesimo periodo, la coscienza della prossima fine della civiltà etrusca. In quest'epoca infatti il sottosuolo di Tarquinia... moreQuesta tomba, risalente al III-II secolo a.c., testimonia, come le altre del medesimo periodo, la coscienza della prossima fine della civiltà etrusca. In quest'epoca infatti il sottosuolo di Tarquinia si riempie di figure demoniache sconvolgenti che prendono il posto di danze e girotondi fastosi e banchetti fra voli di uccelli. La scoperta dell'ipogeo risale al 1960. La tomba dei Caronti, appartiene al tipo di quelle con vestibolo a quota più alta rispetto alle camere funerarie. Sulla parete di fondo e su quella di destra sono scolpite a rilievo due finte porte doriche (probabilmente le porte dell'Ade) ed ai lati delle porte compaiono le figure dei Charun, i traghettatori delle anime, dotati tutti di terribili arnesi e distinti da appellativi scritti in alte lettere.
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Questa tomba, di recente scoperta, si trova nella necropoli di Monterozzi e risale al IV secolo a.c.; come quella degli Anina e dei Caronti e tutte quelle dell'età tardo-classica ed ellenistica, è inf... moreQuesta tomba, di recente scoperta, si trova nella necropoli di Monterozzi e risale al IV secolo a.c.; come quella degli Anina e dei Caronti e tutte quelle dell'età tardo-classica ed ellenistica, è infestata di figure demoniache con le carni bluastre, avvolte da serpenti barbati e dèmoni armati di remi che traghettano i defunti. Qui l'aldilà si materializza sulle rive dell'Acheronte, il più noto dei fiumi dell'antico Epiro che era considerato dai Greci come l'ingresso dell'Oltretomba. Charun dominava l'Acheronte etrusco e non era un semplice traghettatore di anime, ma il dèmone maschile più famoso, armato di un pesante martello utilizzato per conficcare il chiodo simbolo del compimento del destino finale.
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Questo sepolcro, composto da una unica camera, ha il soffitto a spiovente sul cui trave centrale è riportato un motivo a rosoni e foglie d'edera e sugli spioventi cerchietti rossi si alternano a fiore... moreQuesto sepolcro, composto da una unica camera, ha il soffitto a spiovente sul cui trave centrale è riportato un motivo a rosoni e foglie d'edera e sugli spioventi cerchietti rossi si alternano a fiorellini. Sulla parete di fondo è dipinta la scena di una coppia semisdraiata che banchetta servita da due giovinetti nudi. Sulle pareti laterali donne e uomini danzano accompagnati dalla musica di un flautista.
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La tomba, costituita da un solo ambiente rettangolare, risale alla seconda metà del VI secolo a.C. ed è stata scoperta nel 1961. Sotto il timpano appaiono contrapposte, come in tante altre tombe dipin... moreLa tomba, costituita da un solo ambiente rettangolare, risale alla seconda metà del VI secolo a.C. ed è stata scoperta nel 1961. Sotto il timpano appaiono contrapposte, come in tante altre tombe dipinte, due fiere, un leone rosso ed una pantera azzurra. La scena principale si svolge sulla parete di fondo e mostra un uomo anziano seduto su uno sgabello, probabilmente il defunto, che assiste ai giochi di destrezza eseguiti dai giocolieri: un acrobata che lancia dei dischi verso un candelabro che una graziosa fanciulla tiene in equilibrio sulla testa, un suonatore di flauto accompagna l'esibizione, un giovane nudo, con accanto due bambini sembra intento a commentare lo spettacolo, sulla parete opposta è visibile una scena di danza in cui quattro danzatrici vengono accompagnate da un suonatore di siringa (uno strumento a fiato), ed ancora un anziano con barba che si appoggia ad un bastone ed è sorretto da un ragazzo. La decorazione mostra anche la scena con evidente valore apotropaico di un uomo accovacciato che sta defecando.
Si tratta di una tomba risalente al VI secolo a.C. di cui si aveva notizia nel corso del XIX secolo e di cui poi si era persa ogni traccia. Le pitture sono molto danneggiate: su tutte le pareti corron... moreSi tratta di una tomba risalente al VI secolo a.C. di cui si aveva notizia nel corso del XIX secolo e di cui poi si era persa ogni traccia. Le pitture sono molto danneggiate: su tutte le pareti corrono fasce rosse e grigie ed al centro della parete di fondo una finta porta di colore rosso. Sul frontone due leoni di color verde smeraldo.
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La tomba, risalente al VI secolo a.C., è costituita da una sola camera a pianta rettangolare con columen centrale dipinto di rosso e nei semitimpani presenta due leoni accosciati uno di fronte all'alt... moreLa tomba, risalente al VI secolo a.C., è costituita da una sola camera a pianta rettangolare con columen centrale dipinto di rosso e nei semitimpani presenta due leoni accosciati uno di fronte all'altro dipinti di rosso. Necropoli di Monterozzi.
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E' questa una delle più famose e riprodotte tombe dipinte di Tarquinia, risale alla prima metà del V secolo a.C. e mantiene sicuramente immutata la sua godibilità e la freschezza del colore. La scena ... moreE' questa una delle più famose e riprodotte tombe dipinte di Tarquinia, risale alla prima metà del V secolo a.C. e mantiene sicuramente immutata la sua godibilità e la freschezza del colore. La scena del banchetto, già ricorrente in numerose altri ipogei, assume una posizione centrale sulla parete di fondo e sulle pareti laterali appaiono figure di musici e danzatori che "guardano" verso la scena principale. Nel timpano si trovano i due leopardi che danno il nome alla tomba. Questi dipinti sembrano segnare l'acme dell'influenza del gusto greco per le decorazioni monumentali, dominate da grandi figure in atteggiamenti variati.
L'ipogeo è stato scoperto nel 1875 presso la Necropoli di Monterozzi.
Scoperta nel 1961, la camera, con soffitto a doppio spiovente, è caratterizzata da tre grandi loculi scavati nelle pareti laterali e in quella di fondo e destinati ad accogliere i corpi dei defunti. I... moreScoperta nel 1961, la camera, con soffitto a doppio spiovente, è caratterizzata da tre grandi loculi scavati nelle pareti laterali e in quella di fondo e destinati ad accogliere i corpi dei defunti. Il columen del soffitto è decorato con fascioni imitanti travi lignee, fascioni che continuano anche sul columen della nicchia della parete di fondo. Il frontoncino di questa nicchia è dipinto con un motivo a palmette e volute. Sulle pareti del sepolcro e all'interno dei loculi sono dipinti danzatori, danzatrici e musici in un paesaggio contraddistinto da alberelli rossi. Tra i danzatori si distingue, sulla parete di fondo, a destra della nicchia, un pirrichista con scudo e lancia (da pirrica = danza armata). Le pitture sono mal conservate.
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Il nome di questa tomba, situata nelle necropoli di Monterozzi, costituisce un omaggio al barone Kertner che collaborò, col connazionale Stackelberg, alla sua scoperta nel 1827.
L'unica stanza funer... moreIl nome di questa tomba, situata nelle necropoli di Monterozzi, costituisce un omaggio al barone Kertner che collaborò, col connazionale Stackelberg, alla sua scoperta nel 1827.
L'unica stanza funeraria non è molto grande e le figure rappresentate sono poche e distribuite simmetricamente; predominano la scena tre personaggi con una delicata figura di donna divisa da un sottile alberello da un uomo barbuto che cinge il braccio ad un giovane flautista. Si tratta probabilmente di una scena di commiato in cui l'esile pianta rappresenta l'invalicabile divisione tra il mondo dei vivi e quello degli inferi.
Sulla parete di destra è raffigurato un gruppo di due giovani con altrettanti cavalli tenuti per le briglie.
Si tratta di una tomba a camera unica risalente al IV secolo a.C. ,scoperta nel XVIII secolo e le cui pitture sono andate perdute. I soggetti, con il ricorrente tema del banchetto,ci sono pervenuti gr... moreSi tratta di una tomba a camera unica risalente al IV secolo a.C. ,scoperta nel XVIII secolo e le cui pitture sono andate perdute. I soggetti, con il ricorrente tema del banchetto,ci sono pervenuti grazie a dei disegni di J.Byres conservati presso il Museo di Wurzburg in Baviera.
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In questa tomba, che risale ai primi decenni del V secolo a.C., l'artista ha inteso ricostruire un ambiente ben preciso, l'interno di una tenda: un padiglione di caccia con la sua struttura di sostegn... moreIn questa tomba, che risale ai primi decenni del V secolo a.C., l'artista ha inteso ricostruire un ambiente ben preciso, l'interno di una tenda: un padiglione di caccia con la sua struttura di sostegno in legno.
Di tutti gli elementi decorativi che compongono la tenda la fascia figurata è indubbiamente la più interessante: alta appena 14 cm reca in successione una teoria di cavalieri, tori, leoni, cervi, cani, guerrieri, in concitato ed agile movimento.
Scoperta nel 1962 presso la Necropoli di Monterozzi. meno
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Scoperta nel 1699, poi perduta e riscoperta nel 1780 dal Cardinal Garampi, vescovo di Tarquinia, cui deve il nome, la tomba, derivante forse dall'unione di due camere sepolcrali più antiche, consiste ... moreScoperta nel 1699, poi perduta e riscoperta nel 1780 dal Cardinal Garampi, vescovo di Tarquinia, cui deve il nome, la tomba, derivante forse dall'unione di due camere sepolcrali più antiche, consiste in una grandiosa sala quadrangolare con quattro grossi pilastri centrali, soffitto piano, a travi in rilievo (nel settore destro), a cassettoni (nel settore centrale) e liscio (nel settore sinistro), e banchina lungo le pareti.
Le pitture, mal conservate, ci sono tramandate dai disegni del Byres. La decorazione interessa la modanatura dei capitelli dei pilastri (dall'alto: fregio a squame e rosette; fregio figurato con figurine di combattenti su sfondo scuro; fregio vegetale) e le pareti della metà destra del sepolcro (lungo fregio con circa 200 figure su fondo ocra con viaggi di defunti nell'oltretomba alla presenza di demoni, di cortei di personaggi, ecc).
Numerose iscrizioni fanno ipotizzare l'appartenenza del sepolcro alla nobile famiglia Vestarcnie, imparentata con l'importante gens Spurinna e di cui un discendente, Vestricius Spurinna, sarà per ben due volte console di Roma in età flavia. III sec. a.C.
Necropoli di Monterozzi.
Dimensioni in metri: 17,80 X 16,70 X 2,60 (h) meno
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La tomba fu scoperta nel 1863 in località Arcatelle ed è databile intorno al 480 A.C. Attualmente la sua ubicazione è sconosciuta, essendo stata reinterrata: destino riservato purtroppo a decine di to... moreLa tomba fu scoperta nel 1863 in località Arcatelle ed è databile intorno al 480 A.C. Attualmente la sua ubicazione è sconosciuta, essendo stata reinterrata: destino riservato purtroppo a decine di tombe della necropoli di Monterozzi. La sua scoperta fu comunicata dal canonico Domenico Sensi, cui si deve la divulgazione di varie altre tombe della necropoli tarquiniese. Non senza difficoltà, dovute anche ai fratelli Bruschi proprietari del terreno, il pittore Gregorio Mariani poté realizzare dei lucidi dagli affreschi: tali disegni costituiscono oggi l'unica testimonianza superstite. Gli affreschi, in cui si avverte un evidente influsso attico, rappresentavano danzatori, musici, lottatori e il citaredo da cui la tomba prende il nome. meno
La tomba fu scoperta nel 1970 in località Arcatelle ed è databile intorno al II secolo a.C. L'ipogeo non è accessibile e le pitture sono in cattivo stato di conservazione. La pianta è a camera unica c... moreLa tomba fu scoperta nel 1970 in località Arcatelle ed è databile intorno al II secolo a.C. L'ipogeo non è accessibile e le pitture sono in cattivo stato di conservazione. La pianta è a camera unica con soffitto a doppio spiovente lievemente inclinato e columen a rilievo. Il soggetto degli affreschi è un lungo corteo funebre di personaggi togati e con insegne della magistratura.
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Questo tumulo, di recente scoperta (1962), risale all'incirca al VI secolo a.c. ed è costituito da una camera rettangolare con soffitto a doppio spiovente decorato a fiorellini. Le pitture sono ben co... moreQuesto tumulo, di recente scoperta (1962), risale all'incirca al VI secolo a.c. ed è costituito da una camera rettangolare con soffitto a doppio spiovente decorato a fiorellini. Le pitture sono ben conservate, specie quelle della parete di fondo che mostrano, sui semitimpani del frontone, un leone ed una pantera l'uno di fronte all'altra ed entrambi rappresentati con colori molto appariscenti. In mezzo un fiore di loto rovesciato. La parete d'ingresso mostra gli stessi soggetti in condizioni di conservazione decisamente peggiori.
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Questa tomba è datata a metà del VI secolo a.C., sono ben conservati solo i dipinti della parete di fondo che rappresentano una scena di banchetto con tre commensali distesi e con il gomito sinistro a... moreQuesta tomba è datata a metà del VI secolo a.C., sono ben conservati solo i dipinti della parete di fondo che rappresentano una scena di banchetto con tre commensali distesi e con il gomito sinistro appoggiato su un ampio cuscino, il tutto è illustrato con una notevole vivacità cromatica.
L'ipogeo è stato scoperto nel 1960 presso la Necropoli di Monterozzi.