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Malloppo; refurtiva di denaro. Oppure forziere pieno di ricchezza. Da Mammona, dio o simbolo della ricchezza.
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Levatrice. Dalla forma «maman». G. G. Belli, sonetto n. 464.
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Di persona maldestra, barbara e sudicia. Deriva da una mentalità colonialista, specie verso il mondo africano musulmano dove il nome proprio «MABRUK» è molto frequente.
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Grosso malanno. Etimologia incerta anche se ha il prefisso male.
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Usasi nell’espressione «Che mala!» per significare un personaggio spavaldo, maschio e senza troppi pregiudizi. Ha origine da «mâle» francesismo che significa «maschio» oppure da mala-vita.
Che mala!
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Magliuolo, tralcio della vite tagliata in modo da trapiantarlo e averne così nuove viti. Per estensione, vite.
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Magnesia.
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Mangiatoia. In senso figurato di luogo o di ambiente dove si mangia molto e, di conseguenza, si guadagna molto. «Magnatora bassa» dicesi verso coloro che hanno facilità e comodità di vivere senza lavorare. G. G. Belli, sonetto n. 247.
Magnatora bassa
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Fiore a grappolo dell’albero di Giuda, che i bambini mangiano per il suo sapore aspro e acidulo. Prende il nome dal mese in cui fiorisce.
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Di persona che è poco di buono; birbante. Il nome Magalotto è frequente nella Margarita Cornetana, dove si legge, al cap. 14, di un Castello già appartenuto a Magalotto. Di tale famiglia, sicuramente potente, se ne parla in più occasioni. Per cui se ne deduce che il nomignolo di Magalotto si ripercuote, dal 1268, fino ad oggi, per definire persona scaltra e priva di scrupoli.