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Coccige, l’ultimo osso della colonna vertebrale donde dovrebbe aver inizio la coda. Alterazione di codrione o codione. Usasi comunemente in riferimento sia alle bestie che alle persone.
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L’ultimo osso della colonna vertebrale, donde dovrebbe iniziare la coda. Siccome è sempre leggermente rizzato a becco, ecco la formazione della parola apocopata, di «coda rizzata o rizza».
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Cocomero. Per comprendere la presenza della consonante b, basta riferirsi al francese «concomber» (cetriolo) per dare più ampia dimostrazione dell’influenza francese nel nostro dialetto.
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In senso esclamativo per significare sonnolenza profonda: «Che còccola»! Da coccolare o meglio da coccolarsi nel letto.
Che còccola
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Con occhio smorto e privo di vita. Riferito a persona che finge, un finto tonto.
Occhio da pesce cocciòlo
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Usasi nel detto «suonare a coccioletto». Cioè di recipiente di terracotta o di metallo fessato che manda un suono opaco. Può derivare anche da coccio o dal motto «andare in cocci».
suonare a coccioletto
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Scorza, buccia (da coccia).
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Crocchia, ciuffo di capelli ravvolti sulle tempie o sulla cresta.
Usasi pure nelle espressioni «Cocco bello| Cocco mio» nel senso di caro, o altra espressione infantile famigliare e affettuosa.
Cocco bello| Cocco mio
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Zufolo, fischietto. Scherzosamente usasi anche per membro virile, chiamandolo «ciuffolo a pelle».
Ciuffolo a pelle
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Vino o caffè molto allungati e di poco sapore: porcheria. Dicesi pure di bevanda riscaldata (dal francese «chauffe» che significa riscaldamento, fornello), bollita e ribollita. Usasi anche in senso figurato nei confronti di qualche persona. Palazzeschi nelle «Sorelle Materassi» usa la forma «ciuffeca».
Ciuféca (s) photo: