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Grosso braciere per riscaldare le stanze. Vedi G. G. Belli nel sonetto n. 241
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Grosso braciere o gran fiamma. Da focara, forma arcaica di braciere.
Focaràccio (s) photo:
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Uccello più o meno implume, ancora non atto a volare, che si va a prendere nei nidi. Derivazione da figliotto o da figlio che in gergo chiamasi fijjo.
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Albume di uovo montato a neve (da fiocco che ha relazione con la falda di neve o con il bioccolo).
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Di persona schifiltosa, eccessivamente fina di palato. Scrupolosissima, quasi a cercare il pelo nell’uovo.
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Fil di ferro.
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Tessuto di cascame, lavorato a fettuccia. Viene usato dai sarti come passamano. Etimologia incerta sebbene sia evidente la derivazione da filo. Probabile la forma diminutiva dell’aggettivo filoso, cioè fatto di filo.
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Gioco con le carte napoletane, caratteristico delle feste natalizie, perciò gioco collettivo e famigliare. La filippa è il due di spade. Si mette sul piatto del tavolo una somma di denaro uguale pro capite. Chi ha il mazzo delle carte consegna lentamente una carta per volta ad ogni giocatore. Chi riceve la filippa, vince tutto. Etimologia incerta.
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Nidiata di figli, prole, numerosa. Da figlio, detto in gergo «fijjo».
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Figlioccio.