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Conteggio, l’effetto del contare.
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È molto usato nel senso di insecchire, smagrire.
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Usasi nella forma famigliare per indicare, nella distribuzione delle vivande, una piccola quantità. Etimologia molto incerta. Probabili molte supposizioni. Fra le quali l’ipotesi che sia un’alterazione di conguagli che è divenuto poi nel dialetto conguaji e poi condiguai. Nel senso cioè che si domanda, è pari a quel poco che è rimasto. Un’altra ipotesi è quella di far derivare la parola dal verbo contiguare, antico verbo che significa stare accanto, che si tocca rasente. Infatti dicesi contiguo ciò che è accosto; vale a dire cose componenti fra di loro ma separate, in modo però che l’una sia a contatto dell’altra. Perciò potrebbesi di conseguenza avanzare l’ipotesi che la poca parte delle vivande rimaste era continuata a ciò che era stato distribuito in precedenza.
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Conchiglia o piccola conca.
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Sovatto per far legame per giogo fatto di pelle conciata.
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Becchime, gramo a pezzi minuti che esce dal vaglio. È una trasposizione di significato.
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Accaldare, incalorire per eccesso di sudore; o di cibo troppo mantenuto a calore (da caldo che in gergo si dice «callo»).
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L’atto dell’acquisto. Parola forse formata dalla prima parte e dall’ultima della parola composta «compravendita».
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comparatico. Eccessiva intimità.
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Combattere. Più che nel senso bellico, nel senso di aver molto da fare per le preoccupazioni che alcuni possono darci per malattia, invalidità, puerizia, deficienza nello studio, mascalzonaggine e ribalderia. Usasi anche nei casi di eccessivo lavoro.