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Usato nel modo di dire «pizzicare a pollo», cioè rifarsi di uno sgarbo subito, al momento e luogo opportuno. Così come fa il gallo che aspetta il pollo al rientro nel pollaio, la sera, per pizzicarlo.
Pizzicare a pollo
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Podagra, gotta. Tale malattia si credeva nella fantasia popolare fosse procurata dall’eccessivo inserimento di carne di pollo. Ecco il motivo della deformazione della parola.
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Tipo di blusa aderente ai fianchi, grazie ad un elastico, riccamente arricciata nella parte terminale, accollata e con maniche lunghe, usata dalle donne sposate fino a pochi anni fa. Probabilmente una moda come quella russa, francese, inglese, spagnola ecc.
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Forma sincopata e di apocope di «può essere», usato nel senso affermativo o dubitativo di domanda o risposta.
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Poppare, forse dal francese «poche», che, nei suoi molti significati, può essere allusiva). Succiare.
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Mammella. Vedi pocciare.
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Pizzicagnolo, salumaio.
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Gioco di ganciulli, fatto con 5 piccoli ciottoli di fiume o di mare, ben levigati. Consiste nel lanciare in alto uno dei cinque ciottoli e acciuffare uno alla volta o tutti insieme quelli rimanenti prima ancora che esso ricada sulle mani; e dopo che si sia osservata la regola che il gioco impone all’altro: quello di pizzicare e di rovesciare il dorso della mano avversaria o fare un giro su se stesso.
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Guardia pubblica. In uso nel gergo romanesco perché la guardia portava la feluca a due punte o pizze.
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Uccello selvatico. Beccarino reale detto anche pizzaccherino.