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Pretendente. G. G. Belli nel sonetto n. 79.
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Detto di persona nel senso di essere contraria a qualche cosa; come pure di persona inavvicinabile, impossibile. G. G. Belli usa la forma provìbbita nel sonetto n. 419.
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Usasi nel detto «far prode» ossia «buon pro o far pro» parlando di cibo. Sicuramente derivato dal latino prodest.
Far prode
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Solco lasciato nell’arare oppure quando si trebbia il grano attorno alla bica, oppure eseguito durante l’incendio delle stoppie per impedire il propagarsi del fuoco. Proviene da procedere.
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Il primo frutto della stagione, riferito a qualsiasi prodotto della terra. Primaticcio. Era in uso in antico anche la forma prismatico, oggi primario.
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Prosciutto o presciutto.
Preciùtto (s) photo:
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Andare a stare a pratino, vuol dire starsene sdraiato su di un prato con la propria amorosa, appartato.
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Vedi appoventa.
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Usasi nel gergo del negoziante per significare il proprio cliente, vale a dire un posto sicuro dove c’è da fare affidamento. G. G. Belli, sonetto n. 839.
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Forma sincopata e di apocope di «può stare» usato nel senso di domanda, quasi per chiedere se sia possibile o meno una cosa o un avvenimento.