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Quadrato formato di sei pagnottelle per lato, tutte unite fra loro. Usatasi come panatica agli operai o come elargizione ai poveri da parte di facoltosi. Probabile alterazione di «panatella».
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Intestino tenue del vitello lattante; parola in uso nel dialetto romanesco. Etimologia incerta.
Pajata (s) photo:
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Pagliaio.
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Uomo elegante e vanitoso, ganimede; zerbinotto. Molto in uso il detto «fare il paino». Etimologia incerta. Usato molto da G. G. Belli. Secondo il commentatore, pare che il vocabolo abbia attinenza alla parola lombarda «pajnard» a quella piemontese «pajnàc» e a quella veronese «pajjn». G. G. Belli, sonetto n. 18.
Paìno (s) photo:
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Detto di persona grassa, paciosa e calma.
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Dicesi di corpo ben pasciuto e grasso. Probabile derivazione pacca e da pasciuto.
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Grasso, ben pasciuto. Da pacchierotto, forma arcaica di ragazzo grasso e paffuto. G. G. Belli, nel sonetto n. 173.
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Fanghiglia densa e fina. Forse dal latino «pactum» che significa fermato e appiccicato, e dalla forma italiana «pacciame».
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Lardo di maiale stagionato nella sua interezza. Dicesi anche riferito alle natiche quando sono molto grasse e pronunciate. Da pacca.